Alzi la mano chi non si è trovato almeno una volta a fare un viaggio organizzato in fretta e furia, a volte quasi senza una pianificazione su cosa c’è da vedere nella meta prescelta? Oppure ritrovarsi in viaggi organizzati da un fantomatico ragioniere Filini (interpretato da Gigi Reder) in cui succede di tutto di più. A me capita quasi puntualmente ogni anno. Sarà sfiga o il bello dell’improvvisazione? Quest’anno, insieme ai miei, sono stato a Jesolo, precisamente a Jesolo Lido nel Veneto, posticino molto ma molto carino. La nostra avventura inizia qualche settimana fa, quando all’ultimo è stato deciso di andare in questa località turistica: dopo una serie infinita di telefonate, viene trovato un albergo lungo la via Bafile. Il lunedì partiamo ma come sempre succede, l’orario non è mai quello che si era pianificato e così con quasi 2 ore di ritardo ci mettiamo in cammino sotto il torrido sole di Agosto, ringraziando che ci sia l’aria condizionata in auto! Essendo partiti tardi, si fa anche prossima l’ora del pranzo e dopo una decisione più o meno unanime, ci fermiamo a Barberino memori di aver mangiato in un ristorante appena usciti dall’autostrada. Ecco la seconda sfiga: locale chiuso per ferie!!! In preda alle più massicce ire funeste, vediamo non molto distante un altro locale, molto casareccio che, nonostante l’apparenza, si è dimostrato un buon locale (sarà stata forse colpa della fame?). Dopo la sosta il viaggio è proseguito senza intoppi, nonostante la lunga fila di autocarri trovati lungo la strada e la quantità di autovelox e limiti di velocità trovati una volta arrivati in zona. Trovare l’albergo non è stato complicato, nonostante fossimo inesperti del posto (e grazie anche al GPS con la sua odiosa vocina digitalizzata). La prima impressione è stata buona, già solo per il fatto che avesse un posteggio riservato e gratuito per i clienti dell’albergo (e non come l’anno scorso che c’han tirato un bidone per il posto auto in un albergo ma era in ben altro posto d’Italia) e grazie anche alla disponibilità dell’ultimo momento di una camera fronte mare (distanza mare-albergo, 100 metri). Tra sistemare i bagagli (modello emigranti che si portano dietro mezza casa) ed il riprendersi dal viaggio, si è fatta l’ora di cena ed è scattata l’operazione “ricerca approvvigionamenti”. Non avevamo notato all’arrivo se c’erano ristoranti in zona, così eravamo un po’ preoccupati ma tempo 10 minuti ci siamo accorti che tutta la via era un susseguirsi di alberghi e di ristoranti e presi dall’imbarazzo e dall’indecisione, ci siamo buttati dentro un locale; carino esteriormente, peccato che il tipo (non certo di primo pelo) che ci serviva era un po’ ignorante nei modi e a momenti scattava la rissa. I giorni successivi la situazione mangereccio è andata meglio fino a quando abbiamo trovato un locale con una varietà di pietanze veramente notevole (sembrava quasi che al di fuori di pasta alla carbonara, pasta al pomodoro, spaghetti allo scoglio o cotoletta alla milanese, non esistesse altro…). Non sono mancati episodi alla Filini neanche durante i vari momenti a tavola, ad esempio siamo andati un giorno a Trieste con la speranza diciamo di mangiare un piatto tipico della zona e siamo finiti, non volendo, in un ristorante napoletano dove di tipico della zona non c’era un bel nulla; oppure disguidi nelle ordinazioni in altri ristoranti o scene di stress da parte delle cameriere che, sotto le nostre domande sulla composizione dei piatti, facevano la spola tra il nostro tavolo e la cucina o l’essere andati al Palmanova outlet village (nei pressi di Udine) credendo che fosse come quello di Barberino o Foiano e rimanere delusi oltre che affamati visto che l’unica cosa che si poteva mangiare era un pezzetto di pizza da Spizzico: peccato che il locale in questione era invaso di persone e a servire c’era una sola persona e 30 metri di fila di persone che ha portato il sottoscritto a farsi quasi un’ora di fila. Inferociti dai morsi della fame, visto che la pizzetta ha fatto aria, svanendo in 3 secondi netti dal piatto al mio stomaco, siamo andati a farci un giro al negozio della Lindt, sperando di vedere qualche cosa di interesse: che delusione… di bello c’era poco e niente, il locale era ampio ma la zona cioccolatini veramente esigua. Ok forse sarà stata colpa del caldo ma l’impressione è stata di un locale con poca roba. Per concludere la bella giornata è sopraggiunta la pioggia che ci ha accompagnati dall’outlet (ovviamente quando siamo entrati c’era un caldo micidiale e niente pioggia) fino all’hotel, seguendoci ovunque noi andassimo. A parte questi piccoli dettagli, notevole è stato il livello di bellezza delle ragazze: indicativamente si può dire che su 100, 75 erano belle, 10 erano normali, 5 così così e 10 erano stupende. Altra cosa che mi ha colpito è stato vedere quanti poveracci passavano per la via con Porsche, Ferrari e Lamborghini… Quest’estate passerà forse alla storia (mah speriamo non resti così famosa) per aver speso in una settimana € 31 di sms, record davvero esagerato per il sottoscritto ma chi se ne importa! Chiudiamo questo breve resoconto molto concentrato della trasferta, dopo tutto il tempo trascorso in questo posto è stato positivo e tonificante e sarà da tenere in considerazione per ulteriori ritorni.
La Filini’s travel ringrazia i suoi ospiti per averla scelta!