Eh si a volte ritornano ma… di chi stiamo parlando? Di un libro di Stephen King? No perché non amo il filone horror, libro o film che sia. Di ex fidanzate? No, se tornano è per uccidermi quindi è meglio che stiano a distanza. Di amici lontani? Non ne ho di tanto lontani e per fortuna c’è il telefono. Di parenti emigrati in esotici posti? Ma magari, almeno mi trasferivo io! E allora chi (rulli di tamburi, please)?…
La cosa ha sorpreso me in primis ed in secondo luogo (volevo fare la citazione latina ma i miei ricordi latineggianti sono un tantinello sbiaditi) il mio caro amico e compagno di discorsi filosofici e non, GreenFox8088: mi sto riferendo al ritorno della voglia di scrivere codice, di programmare, di scrivere due righe di programma, utilizzando il linguaggio Assembly ma non per ambiente Win32, bensì la vetusta versione a 16 bit. Come l’ho detto al mio amico al telefono qualche giorno fa, mi è quasi svenuto e siccome lui è quello che da una vita mi diceva che l’Assembly è la luce, la verità (ok ora sto calcando la mano, non ho voglia di sfociare nel misticismo), ho ritenuto giusto comunicargli tale passo (si, come se fosse una cosa da strapparsi i capelli o di cui andare fieri). La maggior parte di chi legge questo blog di sicuro non ha forse idea di che cosa sto parlando, quindi per tale persone invito a dare una guardata sommaria a Wikipedia alla voce Assembly. Mettendo da parte molti dettagli tecnici, mi potrebbe essere chiesto perché, in un’epoca in cui Java, .NET (e i vari linguaggi visuali/ad oggetti) sono i padroni quasi incontrastati dello scenario informatico, uno debba tornare a sporcarsi le mani con un linguaggio molto vecchio come l’Assembly, per di più vecchio stampo? Perché mi manca il contatto con il bit, pasticciare tra registri e flag , magari arrivando a fare notte fonda perché non funziona una stupida cosa, tipo come scrivere ‘Ciao mondo!’. Con la versione a 32 bit si hanno molte agevolazioni perché si fa uso delle API del sistema operativo. Per ora la voglia c’è, lentamente le idee stanno sorgendo come l’araba fenice (mi sorprendo delle cose che sto dicendo!), ci sono anche i primi intoppi per un linguaggio studiato ai tempi dell’università ma mai applicato in situazioni davvero reali od utili, utilizzato solo per scopi didattici (ergo quasi inutili). Spero di pubblicare quanto prima nel mio sito qualche cosa di carino, qualche esperimento non banale: mi piacerebbe rimettermi a guardare tutte le vecchie liste degli Interrupt che avevo trovato anni fa e che sfogliavo in cerca di cose utili da integrare in un mio vecchissimo progetto in Turbo Pascal (ah che ricordi, così belli e così lontani!). Agli albori davvero della mia vita informatica non è che ci fossero molte scelte in termini di linguaggi di programmazione: quindi chi voleva divertirsi poteva farlo ad esempio col BASIC. I più volenterosi si elevavano da tale linguaggio, arrivando a sceglierne di davvero evoluti e quasi a bassi livello come il C++. Ricordo per i più che il linguaggio C++ come complessità e potenzialità è un gradino sotto all’Assembly. Mi mancano quei tempi, quando Windows era una cosa lontana da venire e c’era solo la fredda, asettica e nera finestra di MS-DOS, col prompt che lampeggiava quasi a dire «allora che facciamo, ci diamo una mossa?», la lotta all’ottimizzazione del codice, rosicare sempre più byte. Il concetto di ottimizzazione ora non è tanto sentito ma 15 anni fa o più, quando era grassa se avevi un disco fisso da 500 MB, la situazione era alquanto importante. Nota storica: il mio primo computer aveva un floppy disk da 3 pollici e mezzo da 720 KB a cui aggiunsi in seguito un disco fisso da 20 MB, cifre che ora fanno ridere ma nel 1988 erano numeri considerevoli. Se lo accendessi ora quel computer avrei l’orticaria dalla lentezza ma all’epoca era un computerino di tutto rispetto.
Ebbene si, a volte ritornano e speriamo che questa volta sia qualcosa di interessante e l’entusiamo continui, di idee ce ne sarebbero ma tutto sta a capire se riuscirò a renderle operative oppure sarà solo rimandato a data da destinarsi, sempre se la smania dei nuovi linguaggi non sarà tale da farmi scordare tutto delle vecchia scuola e chiudo con un bel INT 20h e chi vuole capire, capisce!